giovedì 19 gennaio 2012

L'AGRITETTURA


Pensate cosa succederebbe se i tetti degli edifici fossero convertiti in parchi, aree verdi e vie pedonali. Luoghi in cui i cittadini si possano incontrare e di cui possano usufruire liberamente. Potrebbe forse sembrare una idea un po' paradossale, o anche solo naif e invece può essere un'ottima idea; come testimoniano 3 progetti che negli ultimi anni hanno fatto il giro del mondo per creatività, avanguardia, design e, cosa non da poco, impatto ambientale.

Progetto 1
Degli edifici, si dice di solito, che sorgono dal terreno, non è certo il caso della nuova sede dell'università femminile, nel distretto finanziario di Yongsan a Seoul in Corea del sud progettata dallo studio James Corner Field Operations, la quale, invece, si presenta come una sorta di intaglio; una fessura che penetra nel fianco di una collina dando vita ad una piazza che insieme, costituisce l'accesso all'università vera e propria; quest'ultima, una struttura allungata che segue l'andamento naturale del terreno, è poi ricoperta di giardini pensili e costellata di luoghi di ritrovo, come un teatro all'aperto e un giardino con sculture, frequentati dagli studenti, ma anche dagli altri abitanti della città.




Progetto 2
Simile dal punto di vista concettuale è la soluzione di Jame Magen per il nuovo dipartimento dell'ambiente della città di Zaragoza in Spagna, dove sfruttando la pendenza naturale del terreno è stato possibile riprogettare l'edificio in perfetta continuità con la topologia del luogo, in modo tale che il tetto dell'edificio potesse configurarsi come una estensione dello spazio pubblico accessibile a tutti.
Che un edificio pubblico apra anche il proprio tetto ai cittadini è di per se una buona idea, anche perché è un modo per raddoppiare la superficie della città destinata ai parchi ed ai luoghi di ritrovo, superficie che oggi è un bene decisamente scarso nelle città. 

L'Agritettura questo è il nome che viene dato a questo tipo di coltivazioni pensili, porta anche molti altri vantaggi. Difatti esistono vantaggi di tipo energetico e vantaggi di tipo ambientale che sono visibili sia su scala urbana che su scala edificio.
I vantaggi su scala urbana sono vari e sono legati a:
- 1 gli effetti di riduzione del surriscaldamento urbano, grazie all'azione del verde attraverso i propri fenomeni di evotraspirazione o evapotraspirazione il fenomeno è legato alla fotosintesi clorofilliana; quando le piante per poter assumere l’anidride carbonica dall’atmosfera mantengono gli stomi aperti perdendo acqua in grandi quantità, che viene successivamente assorbita dal terreno ed immessa nell’atmosfera sotto forma di vapore
- 2 tempo stesso il verde contribuisce anche al miglioramento della qualità dell'aria, attraverso l'immissione di ossigeno nell'ambiente, che è poi il primo vantaggio assoluto della fotosintesi clorofilliana.
- 3 un ulteriore effetto positivo estremamente importante dal punto di vista ambientale è che l'aumento delle superfici verdi garantirebbero un'aumento delle superfici urbane in grado di assorbire l'acqua piovana , quindi, di regolarizzare i deflussi delle acque stesse, ed evitare o quanto meno attutire il problema di frane smottamenti, inondazioni ed esondazioni dei tanti corsi d'acqua presenti in Italia, tema oggi importantissimo nelle città.
I vantaggi su scala edificio di tetti verdi o giardini verticali (foto a destra), sono invece legati all'aumento dell'inerzia termica delle superfici dell'edificio stesso, e questo determina un vantaggio sia in termini energetici che di comfort, soprattutto nel periodo estivo, in quanto l'aumento dell'inerzia evita il surriscaldamento degli ambienti occupati dalle persone.  Oggi, queste tecnologie sono affidabili e testate, si stanno infatti scrivendo degli standard nazionali in modo da definire chiaramente i principi di dimensionamento e progetto.


Spostiamoci infine dall'altra parte del mondo, negli Stati Unti, a New York per la precisione, per dare un ultimo esempio di Agritettura, in questo caso un recupero strutturale. Pensate infatti che nella Grande Mela, la vecchia metro in disuso di Chelsea è stata trasformata in un parco lineare. Lungo oltre 2 km e mezzo ma largo solo pochi metri, che attraversa la città da Meatpacking District fino a Manhattan. Il parco si chiama High line ed è un luogo quasi surreale.
Un parco lineare sospeso in aria, un polmone verde in bilico sulle strade, sui passanti distratti e le macchine rumorose, un percorso multiforme con boschi, ampi prati soleggiati, molte panchine dove sedersi e mangiare qualcosa e una passerella a grata su cui camminare osservando la città sotto ai piedi, il parco è formato vegetazione differente; dalla bassa a parti in cui riesci a dimenticare di essere a New York, dove gli alberi si fanno alti e ad un certo punto scorgi una New York da un punto di vista diverso, perché in fondo, si è a nove metri da terra circondati dal verde e l'ottica urbanistica cambia radicalmente. 

Ma sulla High Line non c’è solo natura; qui fiorisce ogni genere di iniziativa culturale e commerciale. C’è un anfiteatro per le rappresentazioni teatrali e le proiezioni cinematografiche, spazi per l’esposizione di opere d’arte, negozi, gelaterie, bar, artisti di strada e molto altro. 

E in Italia che si fa? Beh per quanto riguarda la mia personalissima esperienza ho trovato due luoghi entrambi a Milano, uno è in corso di porta ticinese e lo vedete qui a destra, e l'altro è il futuro bosco verticale, due grattacieli pieni di piante di ogni tipo. Costruiti per l'expo del 2015 e facenti parte di un progetto di riqualificazione della zona Porta Nuova con grattacieli avveniristici, in un contesto in cui la fanno da padrone vetro ferro e cemento credo che un polmoncino verde faccia giusto bene ed un bosco che si sviluppa a piani in verticale è davvero un qualcosa di straordinario. L'ultima volta che sono passato da queste parti i lavori fremevano e i due grattacieli verdi non erano ultimati, ma il 2015 si avvicina e non credo manchi molto.


La direzione presa in diversi casi dall'uomo sembra buona, ma è ancora poco, il mondo è grande e le stupidaggini fatte in passato sono troppe, ma queste possono essere utili per evitarne in futuro, e  l'uomo ha l'occasione e la testa di correggere gli errori fatti.
Tutto questo non fa che dimostrare come, la natura, aiuti l'uomo a ritrovare una dimensione di armonia e condivisione. Noi, dal nostro canto, non possiamo fare altro che aiutare la natura. 
E aiuteremo noi stessi.


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