venerdì 27 gennaio 2012

PISCINA NATURALE: UN'ALTERNATIVA SOSTENIBILE AL TRATTAMENTO CHIMICO DELL'ACQUA


Le piscine Naturali, dette anche bio o laghetti balneabili, costituiscono un’alternativa economica ed ecologica. Economica in quanto con un investimento relativamente basso ci si può permettere di avere una piscina in casa. Ecologica perché un sistema di filtraggio biologico, mantiene pulita e trasparente l’acqua, per assaporare un bagno immersi in un ecosistema perfettamente integrato con il paesaggio. Queste piscine sono principalmente costituite da una vasca di balneazione ed una vasca adibita al filtraggio. Può essere aggiunta una terza vasca, detta di “rigenerazione”, che permette all’acqua di riscaldarsi naturalmente a contatto con dei ciottoli appositamente predisposti.




COME FILTRARE NATURALMENTE L'ACQUA
Il filtraggio è affidato al verde, ovvero a delle piante acquatiche specifiche, che sono una geniale quanto antica alternativa ai sistemi di filtraggio chimico e meccanico dell’acqua, quindi niente filtri con sabbie, niente cloro, quasi nulla la manutenzione. L'azione filtrante delle piante era infatti già conosciuta ai tempi dell’antica Roma, in cui la cloaca massima veniva scaricata nelle paludi Pontine al fine di sfruttarne il potere depurante.
Le piante più utilizzate in questo tipo di piscine sono quelle denominate macrofite (piante superiori) acquatiche e l’essenza più impiegata in Europa è il Phragmites Australis, o cannuccia di palude, ma si possono utilizzare anche tutte le specie di macrofite acquatiche che tollerano bene livelli di inquinamento elevati come la Carex Aquatilis, la Scirpus, Schoenoplectus lacustris o Lisca lacustre e la Caltha palustris.
In una piscina naturale senza sistemi di filtraggio, gli organismi  viventi altererebbero le qualità dell’acqua (colore, odore e sapore) proprio perché non sarebbe consentita la rigenerazione della stessa. Con l’ausilio delle piante giuste la materia organica viene rimossa per un processo di degradazione naturale, trattenendo i minerali disciolti per la crescita stessa delle piante.




Piscine-bio-a
COME FUNZIONA


Il sistema è costituito da una pompa di circolazione, che fa defluire l’acqua in continuazione in un circuito chiuso passando dal filtraggio, e da una colonna di decantazione che trattiene le particelle organiche per incanalarle verso la zona di filtraggio naturale (mineralizzazione e fitoestrazione). E' fondamentale dare movimento ed ossigenazione all'acqua attraverso l'uso di giochi d'acqua o cascate, operazione che consente inoltre un processo di mineralizzazione più veloce. La vasca di rigenerazione, costruita inserendovi delle apposite pietre che rilasciano calore dai 4 ai 6°C, fa si che questa possa essere anche riscaldata naturalmente, nessuno ci viete di utilizzare dei metodi più tradizionali, ma sicuramente molto meno ecologicamente sostenibili.

QUANTO COSTA

Il prezzo di una piscina naturale parte dai 700 €, è ovvio che ne possiamo spendere anche qui 100.000 € se abbiamo spazio per farci il lago di Garda, ma va da se, che se guardiamo i costi minimi per una piscina interrata, con 700 € si e non che cominciamo a farci un buco nel giardino. Oltretutto questa tecnologia offertaci dalla natura ci consente anche un notevole risparmio idrico, per il semplice fatto che non vi è bisogno alcuno di svuotare la piscina per la manutenzione stagionale.


FORME


Qui dipende tutto dalla fantasia del committente. Le piscine naturali si adattano ad assumere forme moderne, squadrate e severe, o più naturali, simili a laghetti. A mio avviso però, la peculiarità di queste piscine, è che risultano belle e vive durante tutto il periodo dell'anno, mentre le piscine tradizionali nei mesi invernali sono solitamente svuotate e/o coperte. 


E LE ZANZARE?


Le zanzare costituiscono un problema se l'acqua è ferma e stagnante, infatti, non essendo questo il caso, ma avendo acqua in movimento e rigenerazione continua, l’habitat non risulta a loro favorevole.


IN CONCLUSIONE

La piscina naturale è l'incontro tra il moderno e e l'antico, è un nuovo modo di immergersi nell'acqua ed entrare in contatto con la natura e divenirne, al tempo stesso, parte integrante.

giovedì 19 gennaio 2012

L'AGRITETTURA


Pensate cosa succederebbe se i tetti degli edifici fossero convertiti in parchi, aree verdi e vie pedonali. Luoghi in cui i cittadini si possano incontrare e di cui possano usufruire liberamente. Potrebbe forse sembrare una idea un po' paradossale, o anche solo naif e invece può essere un'ottima idea; come testimoniano 3 progetti che negli ultimi anni hanno fatto il giro del mondo per creatività, avanguardia, design e, cosa non da poco, impatto ambientale.

Progetto 1
Degli edifici, si dice di solito, che sorgono dal terreno, non è certo il caso della nuova sede dell'università femminile, nel distretto finanziario di Yongsan a Seoul in Corea del sud progettata dallo studio James Corner Field Operations, la quale, invece, si presenta come una sorta di intaglio; una fessura che penetra nel fianco di una collina dando vita ad una piazza che insieme, costituisce l'accesso all'università vera e propria; quest'ultima, una struttura allungata che segue l'andamento naturale del terreno, è poi ricoperta di giardini pensili e costellata di luoghi di ritrovo, come un teatro all'aperto e un giardino con sculture, frequentati dagli studenti, ma anche dagli altri abitanti della città.




Progetto 2
Simile dal punto di vista concettuale è la soluzione di Jame Magen per il nuovo dipartimento dell'ambiente della città di Zaragoza in Spagna, dove sfruttando la pendenza naturale del terreno è stato possibile riprogettare l'edificio in perfetta continuità con la topologia del luogo, in modo tale che il tetto dell'edificio potesse configurarsi come una estensione dello spazio pubblico accessibile a tutti.
Che un edificio pubblico apra anche il proprio tetto ai cittadini è di per se una buona idea, anche perché è un modo per raddoppiare la superficie della città destinata ai parchi ed ai luoghi di ritrovo, superficie che oggi è un bene decisamente scarso nelle città. 

L'Agritettura questo è il nome che viene dato a questo tipo di coltivazioni pensili, porta anche molti altri vantaggi. Difatti esistono vantaggi di tipo energetico e vantaggi di tipo ambientale che sono visibili sia su scala urbana che su scala edificio.
I vantaggi su scala urbana sono vari e sono legati a:
- 1 gli effetti di riduzione del surriscaldamento urbano, grazie all'azione del verde attraverso i propri fenomeni di evotraspirazione o evapotraspirazione il fenomeno è legato alla fotosintesi clorofilliana; quando le piante per poter assumere l’anidride carbonica dall’atmosfera mantengono gli stomi aperti perdendo acqua in grandi quantità, che viene successivamente assorbita dal terreno ed immessa nell’atmosfera sotto forma di vapore
- 2 tempo stesso il verde contribuisce anche al miglioramento della qualità dell'aria, attraverso l'immissione di ossigeno nell'ambiente, che è poi il primo vantaggio assoluto della fotosintesi clorofilliana.
- 3 un ulteriore effetto positivo estremamente importante dal punto di vista ambientale è che l'aumento delle superfici verdi garantirebbero un'aumento delle superfici urbane in grado di assorbire l'acqua piovana , quindi, di regolarizzare i deflussi delle acque stesse, ed evitare o quanto meno attutire il problema di frane smottamenti, inondazioni ed esondazioni dei tanti corsi d'acqua presenti in Italia, tema oggi importantissimo nelle città.
I vantaggi su scala edificio di tetti verdi o giardini verticali (foto a destra), sono invece legati all'aumento dell'inerzia termica delle superfici dell'edificio stesso, e questo determina un vantaggio sia in termini energetici che di comfort, soprattutto nel periodo estivo, in quanto l'aumento dell'inerzia evita il surriscaldamento degli ambienti occupati dalle persone.  Oggi, queste tecnologie sono affidabili e testate, si stanno infatti scrivendo degli standard nazionali in modo da definire chiaramente i principi di dimensionamento e progetto.


Spostiamoci infine dall'altra parte del mondo, negli Stati Unti, a New York per la precisione, per dare un ultimo esempio di Agritettura, in questo caso un recupero strutturale. Pensate infatti che nella Grande Mela, la vecchia metro in disuso di Chelsea è stata trasformata in un parco lineare. Lungo oltre 2 km e mezzo ma largo solo pochi metri, che attraversa la città da Meatpacking District fino a Manhattan. Il parco si chiama High line ed è un luogo quasi surreale.
Un parco lineare sospeso in aria, un polmone verde in bilico sulle strade, sui passanti distratti e le macchine rumorose, un percorso multiforme con boschi, ampi prati soleggiati, molte panchine dove sedersi e mangiare qualcosa e una passerella a grata su cui camminare osservando la città sotto ai piedi, il parco è formato vegetazione differente; dalla bassa a parti in cui riesci a dimenticare di essere a New York, dove gli alberi si fanno alti e ad un certo punto scorgi una New York da un punto di vista diverso, perché in fondo, si è a nove metri da terra circondati dal verde e l'ottica urbanistica cambia radicalmente. 

Ma sulla High Line non c’è solo natura; qui fiorisce ogni genere di iniziativa culturale e commerciale. C’è un anfiteatro per le rappresentazioni teatrali e le proiezioni cinematografiche, spazi per l’esposizione di opere d’arte, negozi, gelaterie, bar, artisti di strada e molto altro. 

E in Italia che si fa? Beh per quanto riguarda la mia personalissima esperienza ho trovato due luoghi entrambi a Milano, uno è in corso di porta ticinese e lo vedete qui a destra, e l'altro è il futuro bosco verticale, due grattacieli pieni di piante di ogni tipo. Costruiti per l'expo del 2015 e facenti parte di un progetto di riqualificazione della zona Porta Nuova con grattacieli avveniristici, in un contesto in cui la fanno da padrone vetro ferro e cemento credo che un polmoncino verde faccia giusto bene ed un bosco che si sviluppa a piani in verticale è davvero un qualcosa di straordinario. L'ultima volta che sono passato da queste parti i lavori fremevano e i due grattacieli verdi non erano ultimati, ma il 2015 si avvicina e non credo manchi molto.


La direzione presa in diversi casi dall'uomo sembra buona, ma è ancora poco, il mondo è grande e le stupidaggini fatte in passato sono troppe, ma queste possono essere utili per evitarne in futuro, e  l'uomo ha l'occasione e la testa di correggere gli errori fatti.
Tutto questo non fa che dimostrare come, la natura, aiuti l'uomo a ritrovare una dimensione di armonia e condivisione. Noi, dal nostro canto, non possiamo fare altro che aiutare la natura. 
E aiuteremo noi stessi.