Epipactis autumnalis |
Non poteva nascondersi a
lungo; i ricercatori del G.I.R.O.S. (Gruppo italiano per la ricerca
sulle orchidee spontanee) sezione Monte Baldo, coordinati da Ennio
Agrezzi, l'hanno trovata l'autunno passato, in alcune località della
Lessinia orientale. E' l'Epipactis autumnalis, un'orchidea spontanea
osservata per la prima volta da Daniele Doro nel 2007 in provincia di
Vicenza, nelle Valli del Chiampo e dell'Agno, ma finora mai vista
nella provincia scaligera. Sempre nel 2007, Ennio Agrezzi, Massimo
Ovatoli e Luciano Bongiorni videro per la prima volta in assoluto
l'Epipactis thesaurensis, che prese il nome dal Monte Tesoro a
Sant'Anna d'Alfaedo, dove per la prima volta fu osservata questa
nuova specie di orchidea spontanea finora trovata solo sui Monti
Lessini. La notizia fece scalpore nell'ambiente, tanto da meritare la
pubblicazione sul “Journal Europäischer Orchideen”, la
pubblicazione più importante del settore, la quale consacrava
l'evento a livello mondiale. I ritrovamenti di autumnalis e
thesaurensis sono gli unici endemismi* di orchidee per il Veneto. Di
fatto la thesaurensis è stata ricercata in tutte le zone montane
limitrofe al veronese (trentino e vicentino) ma senza esito alcuno,
mentre per l'autumnalis nell'agosto di quest'anno c'è stato un primo
consistente ritrovamento, da parte di Daniele Doro, sul Monte
Calvarina in un bosco che confina con i Comuni di Roncà, San
Giovanni Ilarione e Chiampo, per alcune decine di metri in territorio
veronese. L'altro ancor più consistente ritrovamento (una quarantina
di esemplari, alcune con boccioli e fiori aperti) è stato registrato
nel mese di novembre sul Monte Bellocca, nel Comune di Tregnago e a
dicembre sulla Purga di Bolca (più di cinquanta piante, di cui
ancora alcune con boccioli).
Epipactis thesaurensis |
L'Epipactis autumnalis,
fiorisce nel periodo tra agosto e dicembre, questo il motivo del
nome, e si trova su terreni acidi e spesso sotto i noccioli. La
pianta ha un altezza minima di 10/12 cm e arriva a mezzo metro
produce da 5 a più di 25 fiori, con sfumature di colore bianco verde
e rosato. Ennio Agrezzi, Massimino Ovatoli, Renzo Dall'Aglio,
Giovanni Dorizzi e Gianni Faccioli sono i ricercatori del G.I.R.O.S.
veronese che si dedicano a questa attività da più di dieci anni, in
questo arco di tempo, hanno trovato sette specie e sottospecie nuove;
hanno arricchito di scoperte e conferme la conoscenza della
biodiversità di casa nostra. Nella nostra provincia abbiamo circa un
sessantina di specie di orchidee spontanee, un numero consistente
grazie anche alla fortuna di poter contare su una vegetazione
diversificata, che va da quella mediterranea del lago di Garda fino a
quella alpina e glaciale del Monte Baldo, della Lessinia e del gruppo
del Carega. Le orchidee spontanee sono specie protette anche se fuori
dai parchi quindi ne è vietata la raccolta, e sono minacciate dal
pascolo libero e dall'azione dell'uomo con cave e lottizzazioni. Si
comprende l'importanza di questi ritrovamenti analizzando
l'eccezionalità del nostro territorio, l'unicità dei siti e il
grande valore delle biodiversità; e considerando che tutte le zone
citate: dall'area di Roncà alla Purga di Bolca sono protette dal
Parco Naturale regionale della Lessinia e che il Monte Bellocca,
vulcano spento di eccezionale valore paesaggistico e naturalistico, è
stato più volte minacciato e salvato dal rischio di apertura di cave
e miniere. La stessa cosa è avvenuta quando è stata fermata
l'escavazione del cementificio di Fumane, quando nel sito di
Marezzane, è stata trovata l'Epipactis thesaurensis sul Monte
Noroni, nel comune di Marano di Valpolicella.
Questi esempi per comprendere
come, chi è attento alla natura, sta facendo molto per preservare
quel po' verde che ci resta.
*endemismo:
fenomeno per cui alcune specie animali o vegetali sono esclusive di
un dato territorio.
Nessun commento:
Posta un commento